Codice CER 15 01 10*

Il Codice CER 150110* identifica gli imballaggi contenenti residui di sostanze pericolose o contaminati da tali sostanze. Scopri cosa sono, perché sono rifiuti pericolosi e come smaltirli correttamente

Gli imballaggi contenenti residui di sostanze pericolose rappresentano una categoria di rifiuto classificata con il codice CER 150110*.

Questo tipo di rifiuto è generato principalmente da imprese edili, imprese commerciali, artigianali, industriali, negozi e uffici.

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Gestione, trattamento, smaltimento e adempimenti normativi per gli imballaggi contenenti residui di sostanze pericolose

Tabella identificativa CER 150110*

In base al Testo Unico Ambientale la descrizione tecnica del CER 15 01 10* è “Imballaggi contenenti residui di sostanze pericolose o contaminati da tali sostanze”.

Proponiamo dunque una tabella identificativa del codice 15 01 10* che aiuti a capire esattamente di quali rifiuti si tratta e, in base a questo, come gestirli.

Tabella identificativa del codice CER 150110*
CER 150110*
Codice EER 15 01 10*
Nome comune Imballaggi contenenti residui di sostanze pericolose
Produttori iniziali Imprese edili, imprese commerciali, artigianali, industriali, negozi, uffici
Esempi di rifiuto Barattoli, big bags, cisternette in plastica, fusti, sacchi, taniche contenenti residui di: comburenti, materiale liquido infiammabile, materie autoreattive, solidi infiammabili, sostanze corrosive, sostanze tossiche

Gestione dei rifiuti CER 15 01 10*

L’asterisco (*) attribuito al codice CER 15 01 10* indica che si tratta di rifiuti pericolosi per origine, soggetti a specifiche normative di gestione. Questi rifiuti richiedono una gestione attenta per garantire la sicurezza delle persone e dell’ambiente.

La corretta gestione degli imballaggi contenenti residui di sostanze pericolose prevede:

  • Messa in sicurezza: isolamento dei rifiuti per ridurre i rischi di contaminazione ambientale.
  • Riduzione della pericolosità: trattamenti specifici per eliminare o neutralizzare le sostanze pericolose.
  • Recupero o smaltimento finale: processi volti a recuperare materiali o energia, oppure smaltire i rifiuti in impianti autorizzati.

La raccolta e il trasporto devono avvenire nel rispetto delle normative vigenti, utilizzando attrezzature e veicoli idonei a contenere eventuali perdite o dispersioni.

Inoltre, gli imballaggi devono garantire la sicurezza durante la movimentazione e il trasporto. Per i rifiuti contaminati si utilizzano solitamente sacchi resistenti agli urti e agli agenti corrosivi, progettati per evitare dispersioni chimiche.

Trattamento dei rifiuti CER 15 01 10*

Il trattamento dei CER 150110* avviene in impianti specializzati, che adottano tecnologie avanzate per ridurre i rischi associati. Tra le principali tecniche di trattamento troviamo:

  • Sterilizzazione a vapore umido: una procedura che elimina i contaminanti pericolosi, rendendo il materiale trattato riutilizzabile in determinati ambiti.
  • Termovalorizzazione: il processo di combustione dei rifiuti consente di recuperare energia sotto forma di calore o elettricità. Questo metodo è particolarmente indicato per i rifiuti che non possono essere recuperati in altro modo.
  • Trattamento dei fumi: i fumi prodotti dalla combustione vengono purificati per garantire il rispetto degli standard ambientali, eliminando sostanze tossiche.

Al termine del ciclo di trattamento, eventuali scarti non ulteriormente valorizzabili vengono smaltiti in discariche controllate.

Adempimenti normativi CER 15 01 10*

La gestione e il trasporto dei rifiuti classificati con il codice CER 150110*, identificati come pericolosi, sono disciplinati da normative nazionali e internazionali. Queste si basano su accordi e convenzioni che stabiliscono le regole fondamentali per garantire la sicurezza. A livello internazionale, le disposizioni si ispirano alle raccomandazioni di organizzazioni come l’ONU e l’Agenzia Internazionale dell’Energia Atomica, che definiscono standard comuni per il trasporto di materiali pericolosi.

In Italia, queste norme sono recepite attraverso l’Accordo ADR (European Agreement concerning the International Carriage of Dangerous Goods by Road), integrato nell’ordinamento nazionale tramite la Direttiva 94/55/CE e successivi aggiornamenti. A queste si aggiungono le disposizioni specifiche del Codice della Strada per il trasporto su strada.

In sintesi, l’applicazione combinata di queste normative prevede i seguenti requisiti principali:

  • Classificazione delle merci pericolose tramite analisi e catalogazione in base alla pericolosità.
  • Imballaggio ed etichettatura conformi agli standard di sicurezza previsti dall’ADR e dal Regolamento CLP, cioè resistenti e progettati per prevenire fuoriuscite. Le etichette devono riportare tutte le informazioni necessarie per identificare il rischio.
  • I veicoli devono essere dotati di strumenti idonei al trasporto di materiali pericolosi, in linea con quanto previsto dal Codice della Strada e dall’ADR.
  • Procedure di movimentazione con regole precise per il carico, lo scarico e la movimentazione dei rifiuti per minimizzare il rischio di incidenti.
  • Alcuni tipi di rifiuti possono essere esclusi o soggetti a restrizioni particolari, in base alle normative ADR e alle disposizioni nazionali.

Durante il trasporto, è necessario disporre di una documentazione completa che includa:

  • Il certificato di approvazione del veicolo per il trasporto di merci pericolose
  • Il patentino ADR del conducente, che attesta la sua formazione specifica.
  • Un documento di trasporto dettagliato con tutte le informazioni richieste dal capitolo 5.4.1.1 dell’ADR.
  • Le istruzioni di sicurezza, che devono essere sempre a bordo del veicolo per fornire indicazioni in caso di emergenza.

Infine, il mancato rispetto delle normative comporta gravi conseguenze legali e finanziarie, tra cui multe da 1.988 a 7.953 euro e sospensioni per violazioni gravi previste dal Codice della Strada, e tutte le sanzioni relative al RENTRI.

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