Codice CER 16 02 13*

Il Codice CER 160213* identifica apparecchiature elettriche ed elettroniche fuori uso contenenti componenti pericolosi (RAEE). Scopri cosa sono, perché sono rifiuti pericolosi e come smaltirli correttamente

Gli apparecchi elettrici ed elettronici rotti contenenti componenti pericolosi rappresentano una categoria di rifiuto classificata con il codice CER 160213*.

Questo tipo di rifiuto è generato principalmente

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Gestione, trattamento, smaltimento e adempimenti normativi per i rifiuti derivanti da apparecchiature elettriche ed elettroniche fuori uso contenenti componenti pericolosi (RAEE) rappresentati in foto

Tabella identificativa CER 160213*

In base al Testo Unico Ambientale la descrizione tecnica del CER 16 02 13* è “apparecchiature fuori uso, contenenti componenti pericolosi diversi da quelli di cui alle voci 16 02 09 e 16 02 12”.

Proponiamo dunque una tabella identificativa del codice 16 02 13* che aiuti a capire esattamente di quali rifiuti si tratta e, in base a questo, come gestirli.

Tabella identificativa del codice CER 160213*
CER 160213*
Codice EER 16 02 13*
Nome comune RAEE
Produttori iniziali Banche, liberi professionisti (avvocati, notai, commercialisti, ingegneri), multinazionali, ospedali, società di consulenza finanziaria, uffici, coworking, uffici pubblica amministrazione
Esempi di rifiuto Cellulari e computer aziendali fuori uso, schede elettroniche

Gestione dei rifiuti CER 160213*

Il codice CER 160213* identifica i rifiuti da apparecchiature elettriche o elettroniche fuori uso contenenti componenti pericolosi (RAEE). Questi rifiuti rappresentano una sfida cruciale nella gestione ambientale, sia per la loro composizione complessa, caratterizzata dalla presenza di sostanze pericolose, sia per il volume crescente generato ogni anno. La corretta gestione dei RAEE è infatti una delle sfide dell’Unione Europea in termini di disciplina ambientale.

Il trasporto dei RAEE classificati con il codice CER 160213* deve essere effettuato da trasportatori autorizzati. La raccolta deve avvenire presso isole ecologiche o tramite aziende specializzate, e il trattamento in impianti dedicati. La gestione accurata consente di evitare la dispersione di sostanze pericolose, come piombo, mercurio o gas refrigeranti, che possono causare gravi danni all’ambiente e alla salute.

Trattamento dei rifiuti CER 160213*

Il trattamento dei RAEE pericolosi classificati con il codice CER 160213* è una fase cruciale per ridurre l’impatto ambientale e valorizzare il recupero delle risorse. Il processo di trattamento si articola in più fasi specifiche.

La messa in sicurezza o bonifica consiste nella rimozione dei componenti pericolosi, come possono essere ad esempio le batterie, o i condensatori contenenti PCB o gas refrigeranti. Successivamente si passa alla separazione preliminare delle varie componenti elettriche ed elettroniche pericolose per facilitare il recupero. Infine, tramite lavorazione meccanica, avvengono la frantumazione e la separazione degli elementi, che permettono di isolare materiali come rame, ferro, acciaio, alluminio, plastica e vetro.

Questa tipologia di trattamento previene il rilascio di sostanze inquinanti nell’ambiente e favorisce la sostenibilità e l’Economia Circolare. Grazie a queste operazioni, è possibile ottenere materie prime seconde dai RAEE, pronte per essere reintrodotte nel ciclo produttivo, per ri-assembrale nuovi prodotti che saranno poi venduti a prezzi vantaggiosi.

Si tratta di processi molto importanti, poiché le apparecchiature RAEE non possono essere recuperate energicamente né tramite gli impianti di termovalorizzazione. Infatti gli impianti di trattamento seguono normative rigorose per garantire l’assenza di emissioni dannose e il recupero massimo di materiali. Le schede elettroniche, ad esempio, vengono addirittura trattate evitando la triturazione per preservare il valore dei componenti riciclabili.

Adempimenti normativi CER 160213*

La gestione dei RAEE pericolosi, come quelli identificati con il codice CER 160213*, è regolamentata da normative precise per garantire il rispetto ambientale e la tracciabilità. In Italia, il riferimento principale è il D.Lgs. 49/2014, che recepisce la Direttiva Europea 2012/19/EU, successivamente modificata dalla Direttiva 2018/849, incentrata sulla prevenzione, il riciclo e il recupero delle apparecchiature fuori uso contenenti componenti pericolosi. La normativa infatti mira a ridurre la generazione di rifiuti elettronici, migliorare le modalità di smaltimento e promuovere il recupero efficiente dei materiali.

Come per tutti i rifiuti pericolosi, i principali strumenti normativi includono per la gestione dei CER 16 02 13* sono il Registro di carico e scarico, Formulario di identificazione rifiuto e il MUD. Il Produttore è tenuto a giustificare e mostrare tutta la documentazione relativa al rifiuto tramite RENTRI.

Le sanzioni per la gestione non conforme dei CER 160213* sono severe: l’abbandono di RAEE può comportare multe fino a 6.000 euro, mentre la gestione non autorizzata può sfociare in sanzioni penali, con ammende che arrivano a 26.000 euro e l’arresto.

Lo smaltimento corretto dei RAEE è essenziale per proteggere l’ambiente e la salute pubblica. Ogni apparecchiatura, una volta non più funzionante, deve essere affidata a soggetti autorizzati per garantire il trattamento adeguato e ridurre il rischio di contaminazione.

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