Il trattamento dei RAEE pericolosi classificati con il codice CER 160213* è una fase cruciale per ridurre l’impatto ambientale e valorizzare il recupero delle risorse. Il processo di trattamento si articola in più fasi specifiche.
La messa in sicurezza o bonifica consiste nella rimozione dei componenti pericolosi, come possono essere ad esempio le batterie, o i condensatori contenenti PCB o gas refrigeranti. Successivamente si passa alla separazione preliminare delle varie componenti elettriche ed elettroniche pericolose per facilitare il recupero. Infine, tramite lavorazione meccanica, avvengono la frantumazione e la separazione degli elementi, che permettono di isolare materiali come rame, ferro, acciaio, alluminio, plastica e vetro.
Questa tipologia di trattamento previene il rilascio di sostanze inquinanti nell’ambiente e favorisce la sostenibilità e l’Economia Circolare. Grazie a queste operazioni, è possibile ottenere materie prime seconde dai RAEE, pronte per essere reintrodotte nel ciclo produttivo, per ri-assembrale nuovi prodotti che saranno poi venduti a prezzi vantaggiosi.
Si tratta di processi molto importanti, poiché le apparecchiature RAEE non possono essere recuperate energicamente né tramite gli impianti di termovalorizzazione. Infatti gli impianti di trattamento seguono normative rigorose per garantire l’assenza di emissioni dannose e il recupero massimo di materiali. Le schede elettroniche, ad esempio, vengono addirittura trattate evitando la triturazione per preservare il valore dei componenti riciclabili.