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Giacenze rifiuti: come gestirle rispettando i limiti del deposito temporaneo

Durante il 2020 sono stati introdotti nuovi limiti per il deposito temporaneo per poi essere ripristinati sempre nello stesso anno quelli precedenti. Al di là dell’incertezza che questa mossa può aver provocato, uno dei quesiti che interessa i produttori di rifiuti speciali e pericolosi è: come tenere sotto controllo le giacenze al fine di non sforare i limiti? È quello che cercheremo di comprendere in questo approfondimento.

 

 

I limiti del deposito temporaneo

Con la Legge n. 77 del 17 luglio 2020 di conversione del “Decreto Rilancio”, l’articolo 228-bis ha abrogato l’articolo 113-bis del precedente “Decreto Cura Italia”, in materia di deposito temporaneo di rifiuti. Sono stati così ripristinati i limiti precedenti di cui all’articolo 183 del Testo Unico Ambientale.

I limiti quantitativi e temporali del deposito temporaneo dei rifiuti erano stati rivisti a causa dell’emergenza causata dal COVID.

Secondo l’articolo 183 “i rifiuti devono essere raccolti ed avviati alle operazioni di recupero o di smaltimento secondo una delle seguenti modalità alternative, a scelta del produttore dei rifiuti:

  • con cadenza almeno trimestrale, indipendentemente dalle quantità in deposito;
  • quando il quantitativo di rifiuti in deposito raggiunga complessivamente i 30 metri cubi di cui al massimo 10 metri cubi di rifiuti pericolosi.

In ogni caso, allorché il quantitativo di rifiuti non superi il predetto limite all’anno, il deposito temporaneo non può avere durata superiore ad un anno.”

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Sanzioni

Non tenere sotto controllo le giacenze dei rifiuti può avere conseguenze spiacevoli. Sono infatti previste delle sanzioni per chi sfora i limiti del deposito temporaneo.

Nel caso in cui i rifiuti si trovino ancora presso il luogo di loro produzione, il mancato rispetto di tempi o quantità del deposito temporaneo inquadra l’illecito di deposito incontrollato o abbandono. Se commessa da un privato è sanzionata con una multa da 300 a 3mila Euro, raddoppiata se riguarda rifiuti pericolosi. Se commessa da un responsabile di Ente o titolare di impresa è punita con l’arresto da tre mesi ad 1 anno o ammenda da 2mila e 600 a 26mila euro per rifiuti non pericolosi. Arresto da 6 mesi a 2 anni e ammenda da 2mila e 600 a 26mila se i rifiuti sono pericolosi.

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I criteri per il conteggio delle giacenze dei rifiuti

Come abbiamo visto, è possibile adottare due criteri di conteggio delle giacenze dei rifiuti al fine di non trasformare il proprio deposito temporaneo in discarica non autorizzata. La scelta è tra criterio temporale e quantitativo.

È il produttore stesso a poter compiere la scelta. Scelta che sarà condizionata dalla natura dei rifiuti prodotti e dallo spazio a disposizione. Cosa meno risaputa è la possibilità di poter scegliere uno dei due criteri a seconda del rifiuto.

La Normativa e la Giurisprudenza, non pronunciandosi esplicitamente, consentono infatti tacitamente l’adozione di modalità differenti di conteggio del deposito temporaneo a seconda della tipologia di rifiuti. Possibilità questa sicuramente meno battuta e di più complessa gestione ma comunque consentita.

 

Come gestire le giacenze dei rifiuti

Per giungere alla risposta al nostro quesito iniziale diciamo subito che la scelta privilegiata è dotarsi di un software gestionale come Rifiutoo. Questo permette di monitorare automaticamente le giacenze dei rifiuti quale che sia il criterio scelto. Al momento delle registrazioni dei movimenti di carico, il software convertirà i pesi caricati per ogni rifiuto in metri cubi e li sommerà, oppure terrà conto delle date delle operazioni di carico. Il sistema invierà quindi delle notifiche circa l’avvicinamento ai limiti.

Il secondo metodo potrebbe essere quello di utilizzare un foglio di calcolo elettronico. Nel caso del criterio temporale potranno essere utilizzate le formule tipicamente usate in ambito contabile per quanto riguarda le scadenze. Su come creare uno scadenzario nei fogli elettronici sono disponibili vari articoli e guide sul web.

Per non superare i limiti di peso su un foglio elettronico non ci sono formule che monitorino automaticamente l’avvicinamento ad una soglia. L’unica soluzione è riportare le somme dei pesi convertiti in metri cubi in una colonna e stare attenti ai valori. In aiuto può giungere la “formattazione condizionale” che consente di cambiare il colore delle celle in base al valore in esse contenuto. In questo modo sarà possibile colorare di un colore vistoso le celle qualora contengano valori che si avvicinano alla soglia e così fare più attenzione.

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2 risposte a “Giacenze rifiuti: come gestirle rispettando i limiti del deposito temporaneo”

  1. silvia ha detto:

    salve Francesco,
    intanto complimenti per il sito, molto interessante.
    Volevo chiedere un chiarimenti sul deposito temporaneo con criterio volumetrico (perchè vedo linee di pensiero differenti): i 30 mc si riferiscono al singolo rifiuto o al deposito temporaneo complessivo?

    • Francesco Marica ha detto:

      Grazie Silvia! L’articolo 183, comma 1, lett. bb), del Dlgs n. 152/2006 che definisce il deposito temporaneo, recita testualmente: “[…] quando il quantitativo di rifiuti in deposito raggiunga complessivamente i 30 metri cubi […]”. Quel “complessivamente” mi fa propendere per l’idea che non ci si riferisca al singolo rifiuto.

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