Cos’è il MUD – Modello Unico di Dichiarazione ambientale

Il MUD, o Modello Unico di Dichiarazione Ambientale, è un documento necessario per garantire la tracciabilità e la corretta gestione dei rifiuti in Italia. Ogni anno, aziende ed enti obbligati devono utilizzarlo per dichiarare al Catasto Rifiuti informazioni relative alla produzione, al trasporto, al recupero o allo smaltimento dei rifiuti. Con l’introduzione del RENTRI, a partire dal 2027, anche i processi legati al MUD verranno digitalizzati.
Il Modello Unico di Dichiarazione Ambientale
MUD è l’acronimo di Modello Unico di Dichiarazione Ambientale, ed è uno strumento che aziende ed enti economici utilizzano per comunicare annualmente i dati relativi ai rifiuti prodotti e/o gestiti nel corso dell’anno precedente.
Nello specifico, il modello MUD consente di monitorare:
- le quantità e le tipologie di rifiuti prodotti;
- i rifiuti trasportati, smaltiti o avviati a recupero;
- le attività di intermediazione e commercio di rifiuti senza detenzione.
L’obiettivo principale del MUD è garantire la tracciabilità dei rifiuti, migliorare la gestione ambientale e assicurare la conformità normativa relativa ad ogni tipologia di rifiuto. La Dichiarazione Ambientale è essenziale per:
- verificare che i rifiuti siano trattati correttamente;
- promuovere il recupero e il riciclo;
- prevenire lo smaltimento illegale.
Chi deve presentare il MUD?
La normativa, in particolare il Decreto Legislativo 152/2006 e la Legge n. 70/1994, stabilisce con precisione chi è tenuto a presentare il MUD. I principali soggetti obbligati includono:
- Produttori iniziali di rifiuti pericolosi: tutte le imprese che generano rifiuti classificati come pericolosi durante le loro attività produttive o operative.
- Aziende con oltre 10 dipendenti che producono rifiuti non pericolosi: specificamente rifiuti derivanti da lavorazioni industriali, artigianali, fanghi prodotti dalla potabilizzazione, trattamenti delle acque reflue o abbattimento dei fumi.
- Imprese ed enti che effettuano operazioni di recupero e smaltimento dei rifiuti: ogni azienda autorizzata a trattare o smaltire rifiuti secondo le normative vigenti.
- Commercianti e intermediari di rifiuti senza detenzione: coloro che operano come intermediari nella gestione dei rifiuti senza detenerli fisicamente.
- Soggetti che effettuano raccolta e trasporto di rifiuti a titolo professionale: trasportatori iscritti all’Albo Nazionale Gestori Ambientali per il trasporto di rifiuti speciali o pericolosi.
- Consorzi e sistemi riconosciuti: istituiti per il recupero e riciclaggio di particolari tipologie di rifiuti (ad esempio, consorzi per gli imballaggi).
- Gestori del servizio pubblico di raccolta: relativamente ai rifiuti speciali conferiti dai produttori, secondo l’articolo 189 del D.lgs. 152/2006.
Chi è escluso dalla presentazione del MUD?
Sono esclusi dall’obbligo di presentazione del MUD, in base alla Legge n. 221 del 28 dicembre 2015, le imprese agricole di cui all’articolo 2135 del codice civile, nonché i soggetti esercenti attività ricadenti nell’ambito dei codici ATECO 96.02.01, 96.02.02 e 96.09.02. Schematizzando, i soggetti che possono essere esonerati dal MUD sono:
- Imprese agricole: ai sensi dell’articolo 2135 del Codice Civile;
- Liberi professionisti: che non operano in forma d’impresa;
- Imprese con meno di 10 dipendenti: che producono esclusivamente rifiuti non pericolosi da attività di costruzione, demolizione o lavorazioni artigianali.
- Rifiuti non pericolosi da costruzione o demolizione: non sempre soggetti a dichiarazione, ma regolati da specifiche normative locali;
- Rifiuti pericolosi con esenzioni settoriali: come quelli prodotti da estetisti, tatuatori e agopuntori secondo i codici ATECO 96.02.01, 96.02.02 e 96.09.02, per cui possono essere previste semplificazioni.
Con l’introduzione del RENTRI, anche alcune categorie esentate potrebbero essere incluse nella tracciabilità elettronica, è pertanto opportuno rimanere costantemente aggiornati sui Soggetti Obbligati coinvolti dal RENTRI.
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Come si compila il MUD
Per compilare e presentare correttamente il MUD, è fondamentale comprendere le modalità previste dalle normative vigenti al momento della compilazione.
La compilazione del MUD richiede la raccolta accurata dei dati relativi ai rifiuti gestiti nel corso dell’anno precedente. Come anticipato, questi dati includono informazioni su tipologia, quantità, trasporto, smaltimento e recupero dei rifiuti. Per molte aziende, queste informazioni sono contenute nel Registro di Carico e Scarico dei Rifiuti, nello specifico nel Nuovo modello di Registro Digitale RENTRI, su cui sono registrate le operazioni legate allo specifico rifiuto.
Attualmente, esistono due modalità principali di compilazione del MUD:
- MUD semplificato: questa opzione è riservata alle aziende che producono non più di 7 tipi di rifiuti e utilizzano un massimo di 3 trasportatori e 3 destinatari per ciascun rifiuto. La compilazione è meno complessa, ma è comunque necessario fornire informazioni precise e complete.
- MUD telematico: questa modalità è obbligatoria per le aziende che superano i limiti previsti per il MUD semplificato. La compilazione avviene tramite software dedicati e richiede l’utilizzo della firma digitale. Grazie al supporto del RENTRI, i dati possono essere integrati e verificati in tempo reale, riducendo il rischio di errori.
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La presentazione del MUD deve avvenire attraverso strumenti specifici, come il Portale MUD Telematico (mudtelematico.it) o il Portale RENTRI, che dal 2027 fornirà il nuovo modello MUD.
Scadenze e costi MUD
Il termine ordinario per la presentazione è il 30 aprile di ogni anno. Eventuali proroghe possono essere concesse in circostanze straordinarie.
I costi principali includono i diritti di segreteria, che ammontano a 10 euro per il MUD telematico e 15 euro per il MUD semplificato per ogni unità locale dichiarata.
Possiamo considerare come costo aggiuntivo eventuali spese per l’acquisto di soluzioni per affidare a terzi la compilazione del MUD. È importante, infatti, evitare errori comuni, come l’utilizzo di modelli non aggiornati, dati incompleti o inesatti, e l’invio oltre il termine stabilito. Questo potrebbe fare incappare nelle sanzioni che vedremo sotto.
In ogni caso, molte di queste problematiche possono essere prevenute grazie a funzionalità di controllo e validazione dei dati automatizzate, fornite da strumenti dedicati alla gestione del MUD, come per esempio Rifiutoo. Infatti, Rifiutoo è un gestionale rifiuti già integrato con RENTRI, che prevede soluzioni e prezzi dedicati a produttori iniziali di rifiuti e consulenti ambientali.
Sanzioni per la mancata o errata compilazione del MUD
Le sanzioni amministrative vanno da 2.600 a 15.500 euro per mancata presentazione o dichiarazioni inesatte. Se il MUD viene presentato entro 60 giorni dalla scadenza, la multa si riduce a un importo compreso tra 26 e 160 euro.
Oltre alle sanzioni economiche, errori o omissioni possono danneggiare la reputazione aziendale e portare a controlli più frequenti da parte degli enti di vigilanza.
Dal 2027, quando sarà messo a disposizione il modello MUD precompilato tramite RENTRI, sarà necessario considerare nella gestione del MUD anche le sanzioni derivanti dagli obblighi RENTRI.

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