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Documenti obbligatori per la gestione dei rifiuti in azienda: quali sono?

Le recenti novità riguardanti i documenti per la gestione rifiuti e la loro digitalizzazione hanno rinvigorito l’attenzione su quali sia obbligatorio compilare. Ma andiamo a rivedere quali sono ad oggi gli oneri burocratici che chi produce o trasporta rifiuti deve compilare e conservare per essere a norma.

 

 

Le novità sulla digitalizzazione dei documenti di gestione rifiuti

Con la messa a disposizione della nuova vidimazione virtuale dei formulari si è avviata la progettazione e sperimentazione del RENTRI, il Registro Elettronico Nazionale per la Tracciabilità dei Rifiuti. Si tratta del nuovo sistema informatico di tracciabilità dei rifiuti che permetterà la digitalizzazione della burocrazia legata ai rifiuti.

Con il Rentri sarà possibile, per coloro che producono, trasportano, smaltiscono e recuperano i rifiuti, assolvere gli oneri documentali obbligatori, in maniera digitale quindi più semplice e veloce. In attesa però che questa digitalizzazione termini la sua fase sperimentale ed entri in piena funzione rimangono validi gli oneri documentali da espletare in forma cartacea. Guardiamo di quali si tratta.

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I documenti per la gestione rifiuti obbligatori e la tracciabilità

Per tutta una serie di soggetti previsti dalla Legge è obbligatoria la tenuta dei documenti atti a consentire la tracciabilità dei rifiuti.

Importante è allora chiarire cosa sia la tracciabilità. È la capacità di risalire a chi ha prodotto un determinato rifiuto, chi lo ha trasportato, dove e con quale metodo è stato smaltito o recuperato, infine chi ha svolto quest’ultima operazione.

In sostanza, in caso di controlli da parte degli organi preposti, la tracciabilità consente di ricostruire grazie ai dati registrati, la natura, la quantità e il percorso effettuato dai rifiuti dal luogo di produzione a quello di destinazione. Ma non solo. I dati raccolti a consuntivo consentono annualmente di ricostruire un quadro completo delle quantità di rifiuti per ogni tipologia insieme alle modalità con le quali si recuperano o smaltiscono.

I documenti obbligatori per la gestione dei rifiuti in azienda sono il Registro di carico e scarico, il Formulario e una volta all’anno il MUD.

Il quadro degli obblighi e delle esenzioni sulla tenuta dei documenti di gestione rifiuti può essere complesso. Rimandiamo agli articoli del blog di Rifiutoo sui singoli documenti per conoscere quali siano i soggetti obbligati alla tenuta di ognuno di essi e gli obblighi di Legge connessi.

 

Il Registro di carico e scarico

Partiamo col registro di carico e scarico dei rifiuti che può essere inteso come un registro di contabilità per rifiuti.

Si tratta di un registro sul quale si devono quindi effettuare le registrazioni di tutte le entrate e le uscite, al pari di una contabilità economica, ma in questo caso dei rifiuti. Nel Registro di carico e scarico un’entrata corrisponde alla produzione di un rifiuto e un’uscita invece l’invio all’esterno del rifiuto verso il recupero o lo smaltimento. Il nome del registro deriva da quello tecnico delle due tipologie di operazioni che devono essere registrate:

  • I movimenti di carico sono quelli relativi a quando un rifiuto viene prodotto.
  • I movimenti di scarico sono invece riferiti a quando un rifiuto viene trasportato all’esterno.

Nella registrazione di ogni operazione devono essere riportate tutte le caratteristiche quali-quantitative del rifiuto in oggetto.

Leggi anche Registro carico e scarico. Quali sono i soggetti obbligati alla tenuta?

Il Formulario di Identificazione Rifiuti

Il Formulario di Identificazione dei Rifiuti, anche noto più semplicemente con il suo acronimo FIR, è il documento che deve accompagnare il rifiuto durante le fasi di trasporto. In pratica si deve trovare a bordo del mezzo autorizzato che sta trasportando il rifiuto da dove è stato creato a dove sarà smaltito o recuperato.

Trasportare i rifiuti sottende ad una disciplina normativa specifica. Infatti non è, come risaputo, consentito accompagnare i rifiuti con il DDT ed in generale con gli altri documenti di accompagnamento per le merci.

Il Formulario di Identificazione dei Rifiuti sostituisce tutti i documenti di trasporto nel caso ad essere trasportati siano i rifiuti. Questo ad eccezione di quelli aventi le caratteristiche delle merci pericolose sottoposte alle normative ADR e RID. Tali merci, insieme al Formulario, devono essere accompagnate anche dalla documentazione prescritta dalle normative ADR e RID.

Tra l’altro si esprime un rapporto di interconnessione tra il Formulario e le registrazioni delle operazioni di scarico del suddetto Registro. Quando infatti si registra l’uscita di un rifiuto dallo stabilimento sul Registro, vanno annotati gli estremi del FIR che accompagnerà il rifiuto durante il conseguente trasporto. Attraverso le annotazioni incrociate si può così ricostruire l’origine ed il percorso di ogni rifiuto.

Leggi anche Il Formulario Rifiuti. Obblighi di Legge, sanzioni e gestione del documento

Il MUD

MUD, acronimo di Modello Unico di Dichiarazione ambientale, è una dichiarazione più che un documento per la gestione rifiuti. Come quella dei redditi, enti ed imprese la devono presentare annualmente. In essa il soggetto dichiarante dovrà indicare la quantità e la tipologia di tutti i rifiuti prodotti e fatti uscire dal proprio stabilimento nel corso dell’anno precedente.

Alla stregua della Dichiarazione dei Redditi che ha alla base la tenuta della contabilità, Il MUD ha come base informativa per la sua compilazione il Registro di Carico e Scarico. Quindi semplificando si tratta di un bilancio tra rifiuti prodotti e usciti dall’impresa. Ciò consentirà al Catasto Nazionale dei Rifiuti, che riceverà i dati, di ricostruire ogni anno un quadro globale sulla gestione dei rifiuti.

Questa dichiarazione è composta da delle schede, ognuna delle quali sarà dedicata ad una singola tipologia di rifiuto. In ognuna dovrà essere riportata la quantità prodotta nell’anno precedente, il tipo di processo di smaltimento o recupero subito ed i trasportatori. Il numero delle schede quindi dipenderà dal numero di rifiuti prodotti.

Leggi anche Cos’è il MUD Modello Unico di Dichiarazione ambientale

Conclusioni

L’obbiettivo di questo articolo è stato quello di fornire un quadro semplificato dei documenti per la gestione rifiuti che un’impresa tendenzialmente deve sostenere. Consigliamo di leggere gli articoli più approfonditi concernenti i singoli documenti.

Spiegando in maniera semplice le singole tipologie si spera non solo di aver reso comprensibile la natura di questi documenti, ma soprattutto la loro utilità.

Con ciò si è cercato di aiutare a percepire questi oneri, spesso visti solo come delle seccature, come strumenti utili insieme all’uso che ne fanno le autorità. Sappiamo infatti le difficoltà legate ai rifiuti che il nostro Paese ormai da anni affronta. Bisogna comprendere l’importanza strategica che questi documenti rappresentano. Essi permettono infatti che la legalità sia garantita. Ma che possa essere anche facilitata una programmazione, da parte degli Enti pubblici, al fine di risolvere l’annoso problema della carenza d’impianti.

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